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Il Castello del Catajo

Il Castello del Catajo spicca grandioso sulla strada che da Padova
conduce a Battaglia Terme

Un imponente complesso ricco di storia, fascino e leggende costruito per celebrare la famiglia degli Obizzi e che, nel periodo di maggior fasto, era divenuto sede di una delle raccolte di reperti archeologici più importanti del Veneto. Queste ed altre le particolarità di una dimora a metà tra alloggio militare, residenza signorile e Castello feudale.

 

Il nome

Qual è l’origine del nome Catajo? È un termine creato in onore del mitico ed esotico Katai, la Cina visitata da Marco Polo? Per molto tempo questa era la risposta ad un nome così particolare. In realtà il Castello del Catajo deve il suo nome alla località in cui è sorto
“Cà del Tajo”, ovvero la “Casa sul Canale”.

 

Gli appartamenti privati degli Asburgo Este

Anni di restauro hanno portato all’apertura di un intero nuovo piano, per mostrare le stanze della quotidianità di una delle famiglie più importanti d’Europa. Tra storia e aneddoti, gli ambienti affrescati nell’Ottocento da Marino Urbani in stile neoclassico offrono un percorso affascinante tra dieci nuove stanze, camere da letto, sala da pranzo, sala da gioco, complete di arredi e dall’atmosfera privata.

Il piano mostra inoltre una vera scoperta artistica; in una delle stanze sotto gli intonaci era celato un capolavoro della pittura del ‘500 opera di Giovanni Battista Zelotti oggi riportato alla luce.

 

 
 

Leggende e fantasmi

Il Castello del Catajo ha sempre affascinato i visitatori per le sue particolarità: dal nome, all’imponenza che lo contraddistingue, alle leggende che lo vedono protagonista.

 

Il Fantasma
che abita il Castello

Nel Castello è collocata una pietra macchiata del sangue di Lucrezia degli Obizzi barbaramente assassinata la notte del 14 novembre 1654 da uno spasimante respinto. Lo spirito della sfortunata Lucrezia vaga ora nel Castello e molti sostengono di aver scorto una figura vestita di azzurro affacciarsi dalle finestre più alte del Catajo…

 

Tommaso degli Obizzi

L’ultimo rappresentante della famiglia degli Obizzi fu Tommaso, personaggio bizzarro e affamato collezionista di opere d’arte.
Spinto da una smania febbrile, ampliò le collezioni ospitate nel Catajo organizzandole in un moderno museo disposto su 3 piani.
Sarcofagi, busti, monete, strumenti musicali, bassorilievi, suppellettili, quadri e molto altro erano esposti all’interno di una innovativa galleria che attirava molti viaggiatori colti e che divenne il primo museo privato del Veneto.
Alla morte della giovane moglie, Barbara Querini, Tommaso le fece costruire un cenotafio all’interno del parco del Catajo e coniò una moneta in suo onore.
Non si risposò e non ebbe figli: con lui si estinse la dinastia degli Obizzi.

 
 
 

Visita il Castello

Costruito per volere di Pio Enea degli Obizzi, inventore dell’obice, in soli tre anni dal 1570 al 1573, il Castello celebrava la gloria della famiglia degli Obizzi, capitani di ventura originari della Borgogna e trasferitisi in Italia a seguito dell’Imperatore Enrico II.
Di dimensioni imponenti, il Castello è scavato nella roccia del colle che lo sovrasta, come è possibile osservare percorrendo le scale che conducono al piano nobile. Al suo interno conserva un importante ciclo di affreschi realizzati da G.B. Zelotti, collaboratore del Veronese. A circondare il Castello una serie di parchi tra cui “Il Giardino delle Delizie” (il parco storico principale) ricco di specie botaniche, tra cui due esemplari di magnolie importate dall’America e tra le più antiche d’Italia.

 
 

Il Castello fu ampliato da Pio Enea II nel corso del 1600 ed impreziosito di numerose importanti collezioni, tra le quali la fornitissima armeria.
L’ultimo rappresentante della famiglia degli Obizzi, Tommaso, si impegnò ad arricchire le collezioni del Castello e ad organizzarle all’interno di una galleria creata appositamente, ove vennero riuniti i reperti archeologici raccolti.

Tommaso morì nel 1803 lasciando in eredità agli Estensi una dimora dotata di un museo talmente ricco (ospitava anche un fregio del Partenone), da essere considerato una delle meraviglie dello Stato Veneto.
Il Castello passò poi alla famiglia degli Asburgo che lo spogliò quasi completamente delle sue collezioni trasportandole a Vienna e al Castello di Konopište in Repubblica Ceca.

Dopo la prima guerra mondiale, il complesso venne ceduto al Governo italiano che lo vendette nel 1929 alla famiglia dei Dalla Francesca, proprietaria fino a fine 2015.
Il castello è ancora oggi di proprietà privata ed è dell’imprenditore veneto Sergio Cervellin.

 

Indirizzo e contatti

Via Catajo, 1
35041 Battaglia Terme (PD)
Tel: +39 349 934 7190
www.castellodelcatajo.it
info@castellodelcatajo.it

Orari

Il Castello del Catajo è regolarmente aperto alle visite.
Per informazioni su giorni e orari di apertura consultare il sito: https://castellodelcatajo.it/dove-come-quando/

Biglietti

Adulti: € 10,00
Bambini 6-12 anni: € 4,00

Visita guidata solo Piano Nobile - Adulti € 13,00 - Bambini 6-12 anni: € 5,00 Visita guidata Piano Nobile + appartamenti privati - Adulti € 18,00 - Bambini 6-12 anni: € 13,00
NB: le visite guidate sono su prenotazione da effettuare sul sito del Castello: https://castellodelcatajo.it/biglietti/

Excellent Ticket - Biglietto unico

Per visitare il Castello del Catajo, Valsanzibio e Villa dei Vescovi: 27 € (validità 6 mesi)

 
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