Apertura
Chiuso il
lunedì, dall'ultima
Domenica
di marzo
all'ultima Domenica di
novembre.
Il restante
periodo dell'anno è
aperto per gruppi su
prenotazione.
Orari
periodo ora solare
h
9.00/10.00/11.00/14.00
15.00/16.00
periodo ora legale
h
9.00/10.00/11.00/14.00
15.00/16.00/17.00
Prezzi
€ 5,50 intero, € 4,50
ridotto per gruppi e
anziani oltre i
sessantacinque anni,
€ 3,00 per scuole e
studenti dai 6 ai 14
anni.
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Il
castello era stato infatti
svuotato dal regio esercito
italiano durante la prima guerra
mondiale. La
visita inizia dall’edificio di
sinistra, la Torre di
Ezzelino
III da
Romano, famoso tiranno e
vicario di
Federico II di
Svevia. Risale al XIII
sec., una
struttura medievale con
funzione
difensiva, costruita in
trachite, la pietra locale,
estratta
proprio dalla cava
della Rocca.
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Il Soffitto
Il soffitto a cassettoni, del
XVII sec., proveniente da
Palazzo Pepoli di Cento,
rappresenta una sorta di
enciclopedia delle specie
animali (in origine vi erano
dipinte 289 specie di animali
diversi.).
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L’edificio adiacente è Ca’
Marcello, aggiunta nel XV sec.
dai Marcello, nobile famiglia
veneziana arrivata a Monselice
nel 1405, anno in cui la
Serenissima Repubblica di
Venezia conquista questi
territori, e vi rimangono fino
al 1840. Questa villa veneta ha
unito la torre alla casa romana
sulla destra, risalente all’XI
sec, nell’intento di creare un
unico complesso.
Al primo piano troviamo il salone di ingresso, arredato con mobili
rinascimentali, per la maggior
parte toscani, caratterizzato
dal tipico pavimento veneziano,
elastico e leggero, resistente
all’umidità ed agli
assestamenti.
Da questo salone si accede
all’appartamento Marcello,
situato proprio sopra l’armeria.
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Al
secondo piano ci accoglie una sala
mansardata, dove gli ospiti
attendevano che si aprissero le
porte del Salone delle Feste, luogo
di ricevimenti, banchetti e balli.
Alle pareti è appesa una collezione
di arazzi fiamminghi, che ritraggono
le fasi principali di una battaglia.
Il caminetto del ‘500 è in marmo
rosso
di Verona.
Sala da gioco (foto
di sinistra): è meraviglioso il
camino carrarese affrescato dai
veneziani.
Sala della musica (foto
di destra): camino del ‘400; sul
tavolo spinetta in avorio. |
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la cucina medievale
Prima di concludere la visita
merita uno sguardo la cucina
medievale, all’interno della
casa romana dell’XI secolo. I
mobili che vi troviamo oggi
risalgono al ‘400, ma nel
medioevo le cucine erano
allestite con assi di legno su
cavalletti e panche solo al
momento del pasto, per venire
subito dopo smontati, al fine di
scongiurare l’alto rischio di
incendi, dovuto al maestoso
camino, e per fare spazio al
giaciglio di servi ed animali.
Lo spiedo all’interno del
camino, poteva cuocere animali
interi. È dotato di catena e
contrappeso per facilitarne il
movimento.
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La sala d'armi
La grande sala
d’armi al piano terra è oggi
suddivisa in 3 stanze più
piccole ad opera dei Carraresi,
che qui vissero dal 1318,
iniziando la trasformazione del
castello in abitazione. A
ricordo della Signoria notiamo
le mura a scacchi rossi e
bianchi, i colori di Padova.
Le
sale ospitano un’armeria,
allestita dal conte Cini, con
collezioni di balestre, armi in
asta e da fuoco, armature
complete.
Di particolare
interesse il camino a torre
originale carrarese, che
inaugura il periodo dei camini
all’interno delle abitazioni.
È
infatti costituito da due cappe,
una esterna decorata e l’altra
interna per far uscire il fumo,
tra le quali è sistemata una
sacca di sabbia a scopo
refrattario, al fine di far
rilasciare tepore anche a fuoco
spento.
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Il campiello
All’esterno si apre un campiello
veneziano, tipico cortile dove
al centro trova spazio il pozzo.
La cisterna sottostante
raccoglieva l’acqua che entrava
dai fori nel cortile, veniva
filtrata dalla sabbia e risaliva
nel pozzo per il principio dei
vasi comunicanti.
Il cortile è
circondato da giardini su sette
piani di terrazzamenti che
risalgono il pendio della rocca.
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