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Un luogo,
due meraviglie:
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il Castello di San Pelagio, villa veneta
e sede del Museo dell’aria
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Sa quasi di un luogo incantato nel quale il
tempo ha cessato di scorrere il Castello di San
Pelagio, dimora dei Conti Zaborra da quasi 400
anni.
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Il Castello di San Pelagio ha origini medievali (XIV sec.) come testimonia la torre costruita dai Da Carrara, Signori di Padova, nella prima metà del Trecento. L’imponente torre merlata, aveva una funzione di prima difesa nei numerosi attacchi da parte degli Scaligeri, Signori di Verona.
Nella metà del Settecento la proprietà passa ai Conti Zaborra che ampliano notevolmente l’edificio, rimodernano l’ala padronale per adattarla a residenza signorile e realizzano le barchesse ad uso agricolo. Da allora la famiglia dei Conti Zaborra abita il Castello ricco di memorie private e storiche.
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Indirizzo e contatti
Via San Pelagio, 34 – 35020 Due
Carrare - PD
Tel. +39 049-9125008 Fax +39
049-9125773
www.museodellaria.it -
e-mail:
info@museodellaria.it
Ristorante Castello
Tel. +39 049-9126167 Fax +39
049-9125773
e-mail:
info@castellodisanpelagio.it
Orari
Martedì, Venerdì, Sabato 10.00-13.00 e 14.30-18.30
domenica e festivi 10.00-19.00
Costi Museo e Parco
Interi € 14,00
Ridotti (5-14 anni) € 10,00
Famiglia (2 adulti + 2 ragazzi): € 36
per le tariffe gruppi rimandiamo al sito.
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Un sentito
ringraziamento alla Signora Ricciarda
Avesani, perfetta padrona di casa,
che
ha saputo trasmetterci tutta la passione
e
l'amore per la sua casa,per le sue piante,
per la storia del volo.
a cura di Abano.it |
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Il Museo dell'aria |
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Ma a
rendere
molto particolare il Castello di
San Pelagio è ancora la storia:
fu infatti Gabriele D’Annunzio a
soggiornarvi per circa un anno
tra il
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1917 e il ’18
durante i
preparativi del famoso volo su Vienna,
avvenuto il 9 agosto 1918, partendo
proprio dal Castello. All’interno del
Castello sono tuttora conservate le
quattro stanze riservate al D’Annunzio
durante il suo soggiorno con i cimeli
più preziosi ed una parte del mobilio
originale del castello.
È proprio questo
importante avvenimento storico che ha
ispirato la famiglia Avesani a
trasformare parte della struttura, e più
precisamente 35 stanze, in museo del
Volo, un percorso cronologico che
racconta la storia del volo dalla
mitologia (Dedalo e Icaro) al volo degli
uccelli, da Leonardo da Vinci alle
conquiste spaziali. Dal primo volo dei
fratelli Wright (1903) al primo lancio
dello space shuttle (1980), sono
trascorsi solo 80 anni! A quanto pare il
mito di Icaro incarna proprio la volontà
dell'uomo di avere la testa fra le
nuvole!
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Dal 2018, nel centenario del Volo su Vienna, isole multimediali immersive rendono la visita un'esperienza "emozionale"! |
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Il Museo dell'aria
X Chiudi
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TEATRO OLOGRAFICO “LA STORIA DEL VOLO”
E’ il cuore del nostro nuovo Museo del Volo 2.0: ripercorre tutta l’affascinante storia del volo umano da Icaro alla conquista dello spazio e oltre. Una carrellata su mezzi e personaggi che in secoli di evoluzione hanno portato l’uomo a volare come già gli antichi greci avevano immaginato nel mito di Icaro. Mongolfiere, aeroplani, dirigibili, elicotteri e mezzi spaziali di ogni tipo volano verso il visitatore e lo accompagnano all’esplorazione dei pianeti, delle galassie e delle nebulose in un crescendo di effetti sonori e visivi. Un volo verso lo spazio ricco di storie, esperienze ed emozioni… un volo inimitabile!
Un teatro olografico è la riedizione contemporanea dell’antica arte dell’illusione teatrale vittoriana e nasce per dar vita ad emozioni e magie. La proiezione olografica tridimensionale è il risultato della combinazione di differenti tecnologie e permette di realizzare l'illusione di una vera immagine 3D. Il sorprendente effetto olografico da vita ai contenuti e ne imprime il ricordo per sempre nella mente del visitatore.
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SALA EMOZIONALE “IL SOGNO DI VOLARE”
Un’ascensione in mongolfiera ricreata come in un sogno. Proiezioni, giochi di luce, mapping ed effetti sonori avvolgono il visitatore e lo portano a bordo dei romantici palloni ad aria calda per un viaggio immaginario dalla Terra al Cielo, dalla luce del giorno al buio della notte stellata.
“Così si va fino alle stelle” disse il re di Francia nel 1783 ai fratelli Montgolfier inventori della mongolfiera … e così sarà!
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SALA DEI PILOTI
Come la notte prima del Volo su Vienna, 11 piloti intorno ad un tavolo … al centro il loro comandante Gabriele d’Annunzio: una voce in lontananza si fa sempre più forte: è il Vate che richiama i suoi fedelissimi aviatori all’ordine e li fa giurare poche ore prima della partenza. Un’illusione sonora, come in un viaggio indietro nel tempo di 100 anni esatti!
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SALA IMMERSIVA “IL VOLO SU VIENNA”
Una sala che ricorda i vecchi hangar del campo di volo di San Pelagio nel 1915-1918. Uno spazio completamente immersivo con enormi proiezioni alte più di 7 metri che fanno rivivere al visitatore il folle volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio del 9 agosto 1918: la rotta, gli aerei, le parole del Vate e il lancio dei volantini tricolore inneggianti alla resa. Filmati d’epoca e rielaborazioni in realtà virtuale portano il visitatore a volare con il Poeta e la sua squadriglia “La Serenissima” da San Pelagio a Vienna e ritorno.
Perdersi nei Labirinti sulle orme del Poeta e passeggiare nel Parco, inserito nel network d’eccellenza “Grandi Giardini Italiani”,vi farà godere della stessa bellezza e armonia di profumi e colori che da oltre 200 anni affascinano gli ospiti del Castello di San Pelagio… un luogo inimitabile!
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Visitiamo l’esterno
della villa
- Riscontriamo già a
prima vista tutti gli elementi tipici della villa veneta |
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Giardino di
rappresentanza:
è il giardino principale, quello che doveva lasciare gli
ospiti a bocca aperta. Il giardino del Castello è
un’opera d’arte in natura: vi si possono ammirare più di
1.000 piante di rosa..
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..al centro,la vasca
delle ninfee.
La sua geometria, un rettangolo suddiviso in 4 aiuole,
rimanda alla rappresentazione simbolica dei quattro
elementi fuoco, aria, acqua
e terra.
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Giardino segreto:
era il giardino di famiglia in cui si coltivavano piante
ed erbe aromatiche. Ospita alberi centenari, tra cui una
Lagestroemia di 300 anni, due tigli centenari ...
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..ed una “parete di
profumi”, rampicanti profumati che crescono sulla parete
del Castello.
Al centro del giardino un’antica
vasca termale.
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Barchessa: il luogo dove si tenevano
il fieno e gli attrezzi agricoli, oggi
dimora di antichi aerei.
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Carpinata: viale ombreggiato da
carpini centenari potati a tunnel, che
conduce alla ghiacciaia.
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Brolo:
diffuso nelle ville venete, un incrocio
tra un giardino ornamentale ed un
orto/frutteto. Tra le varietà di alberi
da frutto spicca il “Biricoccolo”,
incrocio naturale tra il Mirabolano e
l'Albicocco che produce un frutto
arancio-violetto dolce con profumo di
albicocca.
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fiore di iperico di un giallo
intenso
fiore della passiflora, detto fiore della passione perché i suoi pistilli
ricordano i chiodi della crocifissione.
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I labirinti |
I labirinti: due sono i labirinti
nei giardini del Castello di San
Pelagio.
Il primo è il labirinto del Minotauro
che racchiude in sé sia la tradizione
della villa veneta, che vuole nei suoi
giardini appunto un labirinto di siepi,
sia il tema del volo rappresentato dal
mito di Icaro che, rinchiuso nel
labirinto di Cnosso, costruito da suo
padre Dedalo, tenta la fuga con ali
posticce di piume e cera. Icaro cade
nell’Egeo, ma rimane ad oggi il simbolo
dell’uomo che sogna di alzarsi in volo.
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Questo
labirinto ha un’estensione di 1.200 mq
ed è composto da più di 1.000 piante di
Leylandi alte quasi 3 metri. Attenzione
a perdervi all’interno, ma più ancora
quando riuscirete a guadagnare il
centro: troverete infatti ad attendervi
un gigantesco minotauro alquanto
affamato!
Il secondo è il labirinto del "Forse che
sì forse che no", più piccolo e più giovane, ed
è dedicato al D’Annunzio. Questo labirinto è
univiario,
composto quindi di un unico percorso che
conduce ad un centro disseminato di
specchi, per richiamare il concetto di
“doppio” dannunziano.
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Per i bambini, invece, questo secondo
labirinto conduce alla fata del sambuco,
un albero dalle proprietà magiche
piantato proprio al centro del
labirinto.
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