L’antico Orto Botanico del 1545
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È l’orto universitario più antico del mondo (1545), un giardino dei semplici (piante medicinali) nato per racchiudere piante esotiche e rare dalle speciali qualità terapeutiche.
Un quadrato, inserito in un cerchio, suddiviso in quarti, percorso da disegni geometrici che cambiano in continuazione: la sua struttura particolarissima è rimasta immutata da quasi mezzo millennio ed è intrisa di significati geografici, astrologici e forse esoterici.
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Ogni quarto prende il nome dall’imponente albero secolare che lo domina:
un Ginkgo Biloba, una Magnolia, una Tamerice, un’Albizia.
Al di fuori dei quarti la passeggiata continua tra la macchia mediterranea, le vasche di piante acquatiche, la roccera alpina, le piante medicinali e velenose, le arancere, la serra delle orchidee…
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L’Orto nacque ...
affinché gli studenti patavini potessero imparare a riconoscere più facilmente i “semplici” e fu subito cinto da alte mura per proteggere le sue “preziose” piante, che arrivavano dall’Asia, dall’Africa, dall’America. I prefetti infatti erano soliti viaggiare fino ad arrivare in mete alquanto pericolose. Ne sa qualcosa Melchiorre Guilandino, che portò la palma di Goethe a Padova, e venne catturato da pirati algerini. O Prospero Alpini che dopo un lungo e avventuroso viaggio in Africa, descrisse per la prima volta gli effetti corroboranti della pianta del caffè.
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La Palma di Goethe:
ha quasi 450 anni
È la pianta più vecchia dell’orto e la sua forma particolare colpì anche il poeta tedesco Goethe, che la decantò nel suo viaggio a Padova nel 1786. Risale al 1585, ed è chiamata palma nana, normalmente misura 2 metri, questa invece grazie alle cure è diventata gigante, più di 10 metri.
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